Secondo il mio modesto parere,ultimamente il gruppo Fiat non si sà come sia messo,se Americano se appoggiato lì in attesa delle decisioni del Sig Marchionne,se continuare a stare in Italia o spostare tutto dove guadagna di più. Per ora tutti i nuovi modelli si chiamano Craisler.
Sicuramente in tutto questo,non vorrei essere al posto di quei poveri operai del gruppo.
mio padre, per 42 ha contribuito fattivamente allo sviluppo dei motori a benzina dell'Alfa di Arese raggiungendo in una lunga ed onorata carriera, una posizione che, a prescindere dal rispetto universalmente ricevuto, ha fatto sì che la gloriosa Alfa Romeo fosse come una sua figlia e creatura.
Ha vissuto l'Alfa degli inizi degli anni 70', quando competeva con i tedeschi alla pari
Ha vissuto la vendita alla Fiat e la nuova politica dell'Alfa Sud e dell'impoverimento del marchio con auto per tutti perdendo il posto che gli competeva nei marchi premium
Ha vissuto la decadenza del marchio, gli errori ed i grandi successi anche recenti (fino alla 164)
Ha conosciuto Walter Da Silva quando ha disegnato la 147 e la 156
Ha vissuto la fusione Fiat con GM ed ha girato l'Europa per studiare join ventures con i marchi GM (opel, saab) per piattaforme e motori comuni
Ha vissuto l'era Marchionne ed il disinvestimento su Alfa e su Arese fino alla morte dello stabilimento milanese, oggi in parte venduto, in parte abbandonato.
E' stato uno degli ultimi a resistere al suo interno, quando ormai poche decine di persone vagavano in spazi troppo grandi
Alla fine, a 59 anni, quasi 60, non ha potuto resistere all'ultimatum del Gruppo: o accettare il pensionamento forzato o la cassa integrazione.
Ha accettato la proposta e si è mestamente ritirato.
Ora guarda le notizie del mondo Fiat con un dolore cupo che lo attanaglia, lo vedo quando ne parliamo e quando 2 o 3 volte l'anno va a cena coi i suoi ex colleghi dirigenti, anche più giovani trasferitisi all'estero o a Torino (anche Pomigliano) poi sta male tre giorni per come si è ridotta l'Alfa e per come Marchionne sta riducendo la Fiat
Io non posso rimanere indifferente. E dopo una vita di auto italiane, sia lui che io abbiamo comprato una Toyota. Lui l'ultima Prius e io la RAV.
Marchionni è un dirigente bravissimo a creare utili, ma le sorti del marchio Fiat secondo me gli stanno sfuggendo di mano e secondo me volontariamente.
e la cosa è cmq triste per tutti, anche per chi - per partito preso o pregiudizi politici triti e ritriti - ha sempre sparato a zero.