Modulo luci diurne

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Scusate, ho cercato di inserire un'immagine, credo di esserci riuscito.
Avendo letto i post precedenti, mi sono chiesto se non era il caso di fare qualcosa di assolutamente economico.Ho buttato giù uno schemino a blocchi e sono a chiedervi se mi è sfuggito qualcosa, mi spiego:
prendendo spunto da quanto scritto da Nonno Gian, l'uscita del relè va ad alimentare un riduttore di tensione a 3V, che per ora è solo uno schema a blocco, attraverso un diodo, appropriato, va ad alimentari gli abbaglianti con 3V.
Appena si accendono le luci di posizione, il relè scatta, come abbondantemente spiegato dai post precedenti.
Nel caso che le luci diurne siano inserite, quando si usano gli abbaglianti per il lampeggio, il diodo per la sua polarizzazione impedisce che i l positivo dei 12V vada al riduttore di tensione ma alimenta i fari abbaglianti.
Forse non mi sono spiegato bene, attendo suggerimenti e consigli se mi è sfuggito qualcosa.


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Anche se non ho ricevuto risposte sono intenzionato ad andare avanti.Il solo dubbio che mi assilla, non avendo esperianza da elettrauto, è dove effettuare i collegamenti.
Per quanto riguarda il positivo 12V ha dato la risposta Nonno Gian, il filo bianco, quello più grosso, nel portafusibile vano motore.
Non ho idea dove prelevare il filo comune che va ai due abbaglianti e il filo positivo 12V che proviene, quando accesi, dai fari di posizione.
Qualcuno, di cui in questo momento non ricordo il nome e me ne scuso, ha suggerito di non prelevare i segnali con dei rubacorrente e per questo credo sia necessario fare dei collegamenti in punti appropriati.
Se mi date dei suggerimenti mi agevolate il compito.
 
Il 12v lo prenderei, previa interposizione di un fusibile, dalla batteria; per le posizioni e per gli abbaglianti dal positivo che arriva ad una lampada prima dei rispettivi connettori. Ti ho suggerito di non usare per un uso prolungato i ruba corrente, ma per provare vanno più che bene. Una volta raggiunto l'obiettivo potrai fare i collegamenti saldando i fili.
Dimenticavo per gli abbaglianti basta che prendi il segnale di una sola lampada.


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....prendendo spunto da quanto scritto da Nonno Gian, l'uscita del relè va ad alimentare un riduttore di tensione a 3V, che per ora è solo uno schema a blocco, attraverso un diodo, appropriato, va ad alimentari gli abbaglianti con 3V......

Cosa pensi di mettere come riduttore di tensione?

La corrente per accendere le lampade è piuttosto elevata, quando sono normalmente accese a 12 V è di circa 10 A e sebbene in questo caso funzionino a metà potenza, l'intensità della corrente risulta sempre piuttosto alta.

Con un semplice circuito lineare (caduta di tensione con un semplice resistore o con circuito con transistor "regolatore") il calore generato è piuttosto elevato e necessita certamente di un adeguato dissipatore. :blink:
 
Bisogna trovare un riduttore swiching, anche in rete, che da 12V porti ad una tensione di circa 3V.
Credo di averlo trovato e l'ho ordinato per circa 10 euro. Il suddetto ha le seguenti caratteristiche:
Tensione di ingresso di 12V, tensione di uscita di 3,3V, corrente utilizzabile 3A, potenza 15W.
Ho fatto dei calcoli, vediamo:
Gli abbaglianti hanno una potenza di 60W, e assorbono una corrente di 5A (ciascuno) in condizioni normali.
Da questo si può ricavare che: P=R*I al quadrato,(scusate ma non so come mettere il quadrato alla corrente I), cioè 60(w)=R*25(A) con una resistenza interna (degli abbaglianti) che è:
R=P/I(al quadrato), R=60(W)/25(A) che risulta essere di 2,4 ohm.
Quando la lampada è alimentata a 3,3V la potenza della lampada è, P=V(al quadrato)/R e quindi P=10,89/2,4 =4,54W che moltiplicato per le due lampade risulta di 9W e quindi rientra nei 15W del modulo.
La corrente che viene assorbita da una lampada a 3,3V è data da : I=V/R; I(A)=3,3(V)/2,4(ohm)= 1,4(A) che per due lampade è 2,75(A) parametro che rientra nei 3(A) del modulo.
Altro parametro importante è la potenza dissipata in calore dal modulo che deve essere adeguatamente raffreddato.
Ricorrendo alle formule matematiche si può dire che la potenza dissipata è:
P(W)=(Ving-Vout)*I(A), P(W)= (12-3,3)*2,75(A) =24W. Ora visto che il modulo è progettato con i parametri sopra descritti, credo che sia progettato anche per dissipare in calore la potenza calcolata.
Mi devo scusare per la pignoleria dei calcoli ma l'ho fatto anche per confrontarmi con voi, cioè vedere se ho fatto degli errori.
Se i miei calcoli risulteranno esatti avremo un DRL sufficientemente economico senza stravolgere l'impianto originale delle luci.
Grazie per l'attenzione e per i suggerimenti.
 
....Altro parametro importante è la potenza dissipata in calore dal modulo che deve essere adeguatamente raffreddato.
Ricorrendo alle formule matematiche si può dire che la potenza dissipata è:
P(W)=(Ving-Vout)*I(A), P(W)= (12-3,3)*2,75(A) =24W. Ora visto che il modulo è progettato con i parametri sopra descritti, credo che sia progettato anche per dissipare in calore la potenza calcolata......

Solo un piccolo appunto: se come hai scritto il riduttore è di tipo switching, la potenza dissipata risulta sicuramente molto più bassa di quella risultante dal calcolo (24 W).
Questo valore sarebbe corretto se il riduttore fosse di tipo "lineare", ma essendo di tipo a commutazione si riduce drasticamente, suppongo sotto i 5 W (teoricamente sarebbe addirittura 0).

Piuttosto, a mio parere, contrariamente a quanto riportato nel thread, credo che il valore di tensione di 3.3 volt sia troppo basso.

La potenza è anche esprimibile dal valore della tensione elevato al quadrato diviso il valore della resistenza, per cui 12V elevato al quadrato = 144 mentre 3,3V elevato al quadrato = 10,89.

Considerato che la resistenza presenta un valore fisso di 2,4 ohm (e qui ci sarebbe qualcosa da dire ma tralascio per non complicare troppo il discorso), ne risulta che le lampade alimentate a 3,3 Volt dissipano una potenza di circa 1/12 rispetto a quando alimentate a 12 Volt e sinceramente mi pare troppo poco.

Per fare accendere le lampade a metà potenza occorre alimentarle con una tensione di circa 8,5 Volt, però non ho mai provato se a metà potenza elettrica dissipata corrisponde proporzionalmente metà intensità luminosa emessa.

Aggiungo: non vorrei che ci fosse stato un malinteso ed il valore di 3 Volt, anziché essere quello indicato per l' alimentazione delle lampade, fosse invece il valore di caduta di tensione (12V-3V = 9V) occorrente per far accendere le lampade all' incirca a metà potenza.

La soluzione migliore sarebbe quella di acquistare un riduttore con tensione in uscita variabile e regolarlo per la luminosità ottimale.
 
Ultima modifica:
Concordo perfettamente per quanto dici della potenza dissipata, la mia era una considerazione fatta per la peggiore delle ipotesi, in uno swiching il calcolo è sicuramente più complicato.
Per quanto riguarda il valore scelto di 3,3V è dovuto al fatto che quelli che hanno montato il riduttore della Hamsar, hanno misurato
un valore inferiore ai 3V e in commercio il valore più vicino è sicuramente il 3,3V.
In effetti 9W per le due lampade non sono molti ma per questo forse ci possono aiutare quelli che hanno montato il modulo Hamsar per farci sapere la potenza data ai fari.
 
Piero 7510, mi hai messo la pulce nell'orecchio, mi sono andato a rileggere i vari tread e proprio tu all'inizio hai mostrato un grafico di un catalogo scrivendo:
"Notate anche che per far emettere alla lampada il 50% di lumen in meno, la tensione deve essere ridotta a circa l’ 80% di quella nominale."
Il virgolettato è quello che scrivi e la cosa corrisponderebbe ad una tensione inferiore ai 3V.
Quello che hai scritto e documentato è di molto tempo fà e se la cosa risultasse esatta ci saremmo tolti un'altro piccolo dubbio.
Aggiungo che guardando il modulo Hansar 45035 non mi sembra che possa lavorare con correnti molto elevate, è una sensazione non avendo mai avuto lo stesso fra le mani.
 
Mi ero dimenticato di quel post col grafico della Philips che credo sia abbastanza esaustivo. :biggrin2:

In ogni caso, siccome teoria e pratica a volte non vanno d' accordo, stamane ho provato ad alimentare una lampadina H7 e poi anche una H4 con una tensione di 3,3 volt (dispongo di un alimentatore stabilizzato 0/30 Volt 7 Ampere).

Posso assicurare che la luce emessa risulta inferiore a quella di una piccola lampadina di posizione tipo W5W (ho fatto un confronto, seppur empirico) e che la temperatura di colore è chiaramente sul giallo/rossastro.

Ora non ho un’ idea precisa di quanta luce debbano emettere i fari diurni e quale miglioria in emissione di luce possa ottenersi dalla lampada quando è montata in una parabola, ma a mio personale giudizio ho constatato (sempre con prova empirica) che per un’ emissione di luce a mio avviso ottimale, la tensione di alimentazione non dovrebbe essere inferiore ai 7 Volt.

Se ne ha voglia e tempo e non disponi di un alimentatore a tensione variabile, puoi anche provare a mettere in serie due lampadine, naturalmente uguali, che in tal caso risulterebbero alimentate a metà tensione ciascuna (6 Volt) per constatare la quantità di luce emessa. :smile:
 
Bisogna trovare un riduttore swiching, anche in rete, che da 12V porti ad una tensione di circa 3V.
Credo di averlo trovato e l'ho ordinato per circa 10 euro. Il suddetto ha le seguenti caratteristiche:
Tensione di ingresso di 12V, tensione di uscita di 3,3V, corrente utilizzabile 3A, potenza 15W.
Ho fatto dei calcoli, vediamo:
Gli abbaglianti hanno una potenza di 60W, e assorbono una corrente di 5A (ciascuno) in condizioni normali.
Da questo si può ricavare che: P=R*I al quadrato,(scusate ma non so come mettere il quadrato alla corrente I), cioè 60(w)=R*25(A) con una resistenza interna (degli abbaglianti) che è:
R=P/I(al quadrato), R=60(W)/25(A) che risulta essere di 2,4 ohm.
Quando la lampada è alimentata a 3,3V la potenza della lampada è, P=V(al quadrato)/R e quindi P=10,89/2,4 =4,54W che moltiplicato per le due lampade risulta di 9W e quindi rientra nei 15W del modulo.
La corrente che viene assorbita da una lampada a 3,3V è data da : I=V/R; I(A)=3,3(V)/2,4(ohm)= 1,4(A) che per due lampade è 2,75(A) parametro che rientra nei 3(A) del modulo.
Altro parametro importante è la potenza dissipata in calore dal modulo che deve essere adeguatamente raffreddato.
Ricorrendo alle formule matematiche si può dire che la potenza dissipata è:
P(W)=(Ving-Vout)*I(A), P(W)= (12-3,3)*2,75(A) =24W. Ora visto che il modulo è progettato con i parametri sopra descritti, credo che sia progettato anche per dissipare in calore la potenza calcolata.
Mi devo scusare per la pignoleria dei calcoli ma l'ho fatto anche per confrontarmi con voi, cioè vedere se ho fatto degli errori.
Se i miei calcoli risulteranno esatti avremo un DRL sufficientemente economico senza stravolgere l'impianto originale delle luci.
Grazie per l'attenzione e per i suggerimenti.

ti può essere utile per le prossime volte: se devi scrivere l'elevamento a potenza metti x^y, quindi I^2
 
ti può essere utile per le prossime volte: se devi scrivere l'elevamento a potenza metti x^y, quindi I^2

Mi hai incuriosito e dopo tanto tempo mi sono accorto solo ora che nella barra delle funzioni in alto nel riquadro del post esiste l' apice ed il pedice es. X[SUP]2[/SUP], X[SUB]2[/SUB] :biggrin2:
 
Bene. ho appreso un'altra cosa.
Altro dubbio, il diodo che ho collocato all'uscita del riduttore sarà sufficiente ad evitare un cc quando si usano i lampeggi con luci diurne?
Mi riferisco al circuito a blocchi postato prima.
 
Certamente il diodo fa il suo dovere di impedire che i 12 V del lampeggio o dell' uso "normale" degli abbaglianti si dirigano anche verso il riduttore di tensione con possibilità di danneggiarlo.

Scegli un diodo con corrente nominale appropriata (relativamente alla tensione inversa non dovrebbero esserci problemi) e, conoscendo l' assorbimento delle lampadine, esegui un calcoletto della potenza che deve dissipare (probabilmente occorre un piccolo dissipatore), tenendo conto che la caduta di tensione ai suoi capi si aggira, per i normali diodi al silicio, tra i 0,6 ed i 0,8 Volt, tensione di cui devi tenere conto poiché si sottrae a quella fornita dal riduttore.

Se quest' ultimo eroga in uscita, nel caso che hai sopra citato, una tensione di 3,3 V, alle lampade, col diodo posto in serie, giungono 3,3V - 0,7 V = 2,6 V (mediando tra i valori nominali di caduta). :smile:
 
Grazie piero 1510, a questo punto non rimane che aspettare che giungano i componenti ordinati e poi provare.
 
@ bonc:

mi sono ricordato che le lampade, sia gli abbaglianti che gli anabbaglianti, sono alimentate indipendentemente, ciascuna con un proprio fusibile di protezione per cui, per evitare di collegare i due circuiti in parallelo come risulta nel tuo schemino, è opportuno inserire 2 diodi, uno per ogni lampada. In questo modo i due circuiti rimangono indipendenti. Ciao.
 
Ma non serve collegare entrambe le lampade al riduttore; basta collegare una sola lampada e si accenderà anche l'altra (giustamente va collegato solo il positivo). Quindi non vedo la necessità dei due diodi.


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