Ecco, diciamo che questo sarebbe in teoria il mio pensiero. Da un punto di vista di contenuti, G5X, io la penso esattamente uguale a te, e lo evidenzio spesso.
Ma, da un punto di vista di logiche aziendali e di marketing, nippodenso ha perfettamente ragione. Per vendere in ITALIA, lo sottolineo in ITALIA, sarebbe indispensabile seguire la strategia dell'immagine. L'italiano non è un razionale, non compra per l'affidabilità (chissà che la crisi non gli apra un po' gli occhi): compra per l'immagine. E se deve risparmiare, compra Dacia o Skoda.
Nippodenso centra bene il problema per cui Toyota Italia vende poco.
Le Toyota "non sono auto per italiani" (in fondo è questo uno dei vari motivi per cui mi piacciono... :wink_smil ). Probabilmente Toyota Europa (o proprio la Casa madre) trova inutile investire in giocattolini d'immagine per far piacere al solo mercato italiano.
Concordo infine sui gruppi ottici BMW: davvero molto fini, discreti, eleganti e high-tech.
Concludendo: guai, guai e ancora guai se Toyota venisse meno in qualità costruttiva (che è diverso dalla percepita) e affidabilità: verrebbe meno il senso stesso per cui acquistarla perché se voglio un'auto sportiva, oppure la voglio comoda, o veloce, o rifinita da dio, o che consumi pochissimo, ho altri marchi che primeggiano ben più di Toyota in quelle categorie.
Giusto quindi, secondo la ben citata 1° legge del marketing, cercare di proporre al cliente quello che egli desidera in termini di appagamento personale (e io accenderei l'attenzione più sulla qualità percepita, ad es. le famose «plastiche morbide» degli interni), ma senza che assolutamente nulla venga sottratto a quella che è probabilmente la caratteristica fondamentale di un prodotto: l'IDENTITA' DI MARCA.
Chi accetterebbe un'Alfa Romeo non sportiva e noiosa da guidare? Chi una BMW dalle scarse caratteristiche dinamiche? Chi una Mercedes scomoda? Chi una Citroen anonima? Chi un'Audi non rifinita maniacalmente? .....Chi una Toyota inaffidabile?
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