Addio Rav4 (GLI AMICI NON SI DIMENTICANO...)

ANDy grazie. Io pagavo 1.400 euro annui con la polizza completissima senza kasko. Con kasko ero quasi a 3.000. Troppo

Non sto parlando della kasko completa ma della casco su collisione (o miniKasko) costa molto meno (di solito circa 200/300€ annui) e se il tuo assicuratore non te l'ha proposta quando hai preso la rav nuova cambia assicurazione davvero!
La kasko su collisione copre i danni solo in caso di incidente contro veicolo targato e identificato (il tuo caso), non copre nessun altro tipo di danno, tipo se esci di strada da solo niente copertura.
Ti consiglio di valutarla ora.
 
chiedo scusa a tutti e sopratutto a gino per essere arrivato dopo tutti...

Sono latitante dal forum da un po di tempo per svariati motivi che non sto a raccontarvi ma adesso sono tornato..

Per prima cosa, ed è quella fondamentale, state tutti bene e spero (anzi ne sono sicuro) non avrete problemi che vi porterete avanti nel tempo...

Per quanto affezionati, la macchina rimane una macchina e nonostante tutto ha fatto egregiamente il suo lavoro, si è immolata lei per salvare voi (a questo serve la sicurezza e in questo Toyota non sbaglia).

Detto questo non voglio tornare sulle cose passate, te lo dico per esperienza, dopo gli incidenti la cosa migliore è voltare pagina, cambiare tutto ciò che riguarda quella disavventura e ripartire da capo :wink:

Sono contento del tuo nuovo acquisto e sono sicuro che con il tempo ne sarai entusiasta.

P.S. non se ne parla neanche del ..... se mi vorrete..... mi aggiungo anche io al gruppo dei sostenitori che ti vogliamo qui nel forum anche se prenderai la bicicletta pieghevole :smile:
 
chiedo scusa a tutti e sopratutto a gino per essere arrivato dopo tutti...

Sono latitante dal forum da un po di tempo per svariati motivi che non sto a raccontarvi ma adesso sono tornato..

Per prima cosa, ed è quella fondamentale, state tutti bene e spero (anzi ne sono sicuro) non avrete problemi che vi porterete avanti nel tempo...

Per quanto affezionati, la macchina rimane una macchina e nonostante tutto ha fatto egregiamente il suo lavoro, si è immolata lei per salvare voi (a questo serve la sicurezza e in questo Toyota non sbaglia).

Detto questo non voglio tornare sulle cose passate, te lo dico per esperienza, dopo gli incidenti la cosa migliore è voltare pagina, cambiare tutto ciò che riguarda quella disavventura e ripartire da capo :wink:

Sono contento del tuo nuovo acquisto e sono sicuro che con il tempo ne sarai entusiasta.

P.S. non se ne parla neanche del ..... se mi vorrete..... mi aggiungo anche io al gruppo dei sostenitori che ti vogliamo qui nel forum anche se prenderai la bicicletta pieghevole :smile:
Cioè l'aircross è paragonabile ad una bicicletta pieghevole?
:blink: :biggrin2:


Scherzo, tanto stamattina ci sono solo io qui, in attesa di andare a lavorare, e dopo che mia moglie si decide (e si spera) a farmi mangiare qualcosa.
 
Leggo solo adesso del sinistro occorso a gino e la sua famiglia........massima solidarietà.......spero che vi siete tutti rimessi in sesto.......il mio consiglio spassionato è di non riaprare l'auto (mi sembra che hai già deciso di non fare) .......vivrai sempre con la paura e i pensieri ..........te lo dico perchè è successo a me in moto.....danni per 4 mila euro, (avevo ragione al 100% un pirla non ha rispettato lo stope mi ha girato anche contromano facendo un frontale!) riparata, ad opera d'arte, ma........ci sono risalito sopra e.....nonera più la mia moto.....venduta dopo 2 mesi..........
 
Un mio collega con la "fibra di carbonio" è andato a finire in ospedale!
Stava "pedalando" (in bici) in maniera spedita, sulle strade del Gargano e gli si è rotta la forcella.
Preferisco l'acciaio e l'alluminio della mia Bianchi.

Stiamo andando ot?
 
grazie Gigetto e Masa

grazie davvero siete persone di cuore, come tutti gli altri che mi hanno espresso solidarietà

___________________________________________________________________________

Volevo tornare al discorso incidente per quanto riguarda la dinamica e gli accertamenti che per conto mio ho fatto

Avevo la distanza di sicurezza, lo testimonia mia moglie, una distanza ridotta dal traffico intensissimo quella maledetta mattina, ma non impossibile da fermare.

Quello che non mi va ancora giù è stata la FRENATA, ve l'ho scritto subito e più ci ripenso più mi interrogo.

è vero che quello davanti si è schiantato su quello davanti ancora ma quando ha toccato i freni io ho avuto molti metri per frenare.

La macchina ha frenato, ha rallentato, ma non si è fermata

abbiamo quindi avuto il tempo, io e mia moglie, di veder avvicinare la sagoma della S-Max davanti in modo veloce, troppo veloce per l'intensità con cui frenavo ed ecco che mi son dato, in ordine sparso, previa raccolta di informazioni, un po' di spiegazioni

1. Tesi di mio padre: quando l'ho mandato a farmi il terzo tagliando il capo-officina, a 'mo di battuta, gli disse: "Ma Suo figlio frena ? Le pastiglie dei freni sembrano nuove quando generalmente a 45.000 noi le cambiamo". Mio padre gli spiegò che ho una guida molto progressiva, adattata ai flussi di traffico ed alle strade, dacché regolo la velocità in base a semafori, code, traffico, usando molto il freno motore. E' vero. E' così. Questo però NON E' SEMPRE UN BENE per i freni. Le pastiglie infatti, meno si usano e meno sono efficaci nelle frenate d'emergenza. Quella mattina, partendo molto presto e con la bambina addormentata, ricordo di non aver quasi toccato i freni per evitarle sobbalzi. A non usare i freni si forma, sul primo strato delle pastiglie una patina leggera, dovuta alla polvere della strada, che tende a depositarsi sulla superficie e che viene eliminata con frenate decise. Un po' come fanno i piloti di F1 nel giro di ricognizione. Può essere stato che nella condizione di emergenza del sinistro io abbia sì frenato ma le pastiglie avessero ancora quella patina leggera che ha impedito loro di dare il mordente necessario ad inchiodare l'auto

2. Tesi di mio padre n. 2: Ogni marca sviluppa, come peculiarità specifica, determinate potenzialità. Chi determinati motori, chi punta sul Cx o sulla scocca, chi sulla tenuta di strada, chi su determinate peculiarità (la Volvo sulla sicurezza attiva), chi su determinati aspetti. Mi raccontava che storicamente l'Alfa era, negli anni 70-80 all'avanguardia del sistema frenante, al punto da aver per prima sviluppato - prima dell'avvento dei freni a disco di serie - i freni a 2 tamburi per ruota. Prima auto al mondo. La ricerca è poi proseguita e l'impianto frenante è stato un fiore all'occhiello. Così anche per altre marche. Toyota, a parte singoli modelli in listino, negli anni ha concentrato le ricerche e gli investimenti in altri settori, puntando molto sui motori e l'ibrido, non avendo una gamma di auto sportive tali da giustificare nell'investimento d'elite sull'impianto frenante. Ha freni 'nella norma' anche se, per esempio sulla sua Prius di cui conserva i vecchi Quattroruote, nella lista dei difetti c'è scritto "frenata lunga". Eureka. Può essere che la Rav abbia avuto freni assolutamente nella norma, efficienti al punto giusto MA NON eccezionali e l'eccezione, ahimè, è proprio quella mi sarebbe servita in quel caso

3. Tesi del capofficina Toyota in cui il rottame è stato ricoverato: mi ha chiesto se io abbia piantato la frenata con movimento della gamba 'a pompa', come avessi dato un calcio al freno oppure facendo pressione ed amplificando la pressione a mano a mano che vedevo avvicinarsi l'ostacolo.
La seconda gli ho risposto: entrando in galleria ho rallentato fino ai 110-100, anche meno, proprio per il passaggio luce buio e per il traffico, toccando il freno e tenendo il piede in corrispondenza. Male dice lui. Perché i sistemi elettronici frenanti moderni leggono in modo diverso i comportamenti dei guidatori. Se avessi dato un colpo secco sul freno per poi pigiare il pedale, la centralina dell'ABS e del freno avrebbe letto "emergenza" e intensificato la pressione delle pinze. Con una frenata progressiva come ho fatto io quel giorno la centralina ha letto una situazione diversa, più ordinaria, di rallentamento, non di arresto immediato ed eccezionale. Ecco perché l'auto è stata pigra nel frenare

4. Tesi del capofficina Toyota 2: all'interno della galleria il fondo era umido-bagnato. Lo so perché ci sono rimasto due ore dopo e continuavo a chiedere, un po' intontito per la situazione, all'Agente della polizia stradale intervenuto "ma a Lei non sembra liscio questo asfalto?". Il capofficina mi dice che può ben essere che sia intervenuto subito istantaneamente l'ABS che, leggendo il rischio di blocco degli pneumatici, non ha dato l'inchiodata ma ha permesso il rotolamento progressivo e prolungato, cosa che magari non sarebbe accaduta fuori dalla galleria su asfalto asciutto



volevo sapere, al di là di ciò che è stato e ormai è passato, cosa ne pensaste voi di questi 4 punti o magari ce ne possono essere altri
 
grazie Gigetto e Masa

grazie davvero siete persone di cuore, come tutti gli altri che mi hanno espresso solidarietà

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Volevo tornare al discorso incidente per quanto riguarda la dinamica e gli accertamenti che per conto mio ho fatto

Avevo la distanza di sicurezza, lo testimonia mia moglie, una distanza ridotta dal traffico intensissimo quella maledetta mattina, ma non impossibile da fermare.

Quello che non mi va ancora giù è stata la FRENATA, ve l'ho scritto subito e più ci ripenso più mi interrogo.

è vero che quello davanti si è schiantato su quello davanti ancora ma quando ha toccato i freni io ho avuto molti metri per frenare.

La macchina ha frenato, ha rallentato, ma non si è fermata

abbiamo quindi avuto il tempo, io e mia moglie, di veder avvicinare la sagoma della S-Max davanti in modo veloce, troppo veloce per l'intensità con cui frenavo ed ecco che mi son dato, in ordine sparso, previa raccolta di informazioni, un po' di spiegazioni

1. Tesi di mio padre: quando l'ho mandato a farmi il terzo tagliando il capo-officina, a 'mo di battuta, gli disse: "Ma Suo figlio frena ? Le pastiglie dei freni sembrano nuove quando generalmente a 45.000 noi le cambiamo". Mio padre gli spiegò che ho una guida molto progressiva, adattata ai flussi di traffico ed alle strade, dacché regolo la velocità in base a semafori, code, traffico, usando molto il freno motore. E' vero. E' così. Questo però NON E' SEMPRE UN BENE per i freni. Le pastiglie infatti, meno si usano e meno sono efficaci nelle frenate d'emergenza. Quella mattina, partendo molto presto e con la bambina addormentata, ricordo di non aver quasi toccato i freni per evitarle sobbalzi. A non usare i freni si forma, sul primo strato delle pastiglie una patina leggera, dovuta alla polvere della strada, che tende a depositarsi sulla superficie e che viene eliminata con frenate decise. Un po' come fanno i piloti di F1 nel giro di ricognizione. Può essere stato che nella condizione di emergenza del sinistro io abbia sì frenato ma le pastiglie avessero ancora quella patina leggera che ha impedito loro di dare il mordente necessario ad inchiodare l'auto

2. Tesi di mio padre n. 2: Ogni marca sviluppa, come peculiarità specifica, determinate potenzialità. Chi determinati motori, chi punta sul Cx o sulla scocca, chi sulla tenuta di strada, chi su determinate peculiarità (la Volvo sulla sicurezza attiva), chi su determinati aspetti. Mi raccontava che storicamente l'Alfa era, negli anni 70-80 all'avanguardia del sistema frenante, al punto da aver per prima sviluppato - prima dell'avvento dei freni a disco di serie - i freni a 2 tamburi per ruota. Prima auto al mondo. La ricerca è poi proseguita e l'impianto frenante è stato un fiore all'occhiello. Così anche per altre marche. Toyota, a parte singoli modelli in listino, negli anni ha concentrato le ricerche e gli investimenti in altri settori, puntando molto sui motori e l'ibrido, non avendo una gamma di auto sportive tali da giustificare nell'investimento d'elite sull'impianto frenante. Ha freni 'nella norma' anche se, per esempio sulla sua Prius di cui conserva i vecchi Quattroruote, nella lista dei difetti c'è scritto "frenata lunga". Eureka. Può essere che la Rav abbia avuto freni assolutamente nella norma, efficienti al punto giusto MA NON eccezionali e l'eccezione, ahimè, è proprio quella mi sarebbe servita in quel caso

3. Tesi del capofficina Toyota in cui il rottame è stato ricoverato: mi ha chiesto se io abbia piantato la frenata con movimento della gamba 'a pompa', come avessi dato un calcio al freno oppure facendo pressione ed amplificando la pressione a mano a mano che vedevo avvicinarsi l'ostacolo.
La seconda gli ho risposto: entrando in galleria ho rallentato fino ai 110-100, anche meno, proprio per il passaggio luce buio e per il traffico, toccando il freno e tenendo il piede in corrispondenza. Male dice lui. Perché i sistemi elettronici frenanti moderni leggono in modo diverso i comportamenti dei guidatori. Se avessi dato un colpo secco sul freno per poi pigiare il pedale, la centralina dell'ABS e del freno avrebbe letto "emergenza" e intensificato la pressione delle pinze. Con una frenata progressiva come ho fatto io quel giorno la centralina ha letto una situazione diversa, più ordinaria, di rallentamento, non di arresto immediato ed eccezionale. Ecco perché l'auto è stata pigra nel frenare

4. Tesi del capofficina Toyota 2: all'interno della galleria il fondo era umido-bagnato. Lo so perché ci sono rimasto due ore dopo e continuavo a chiedere, un po' intontito per la situazione, all'Agente della polizia stradale intervenuto "ma a Lei non sembra liscio questo asfalto?". Il capofficina mi dice che può ben essere che sia intervenuto subito istantaneamente l'ABS che, leggendo il rischio di blocco degli pneumatici, non ha dato l'inchiodata ma ha permesso il rotolamento progressivo e prolungato, cosa che magari non sarebbe accaduta fuori dalla galleria su asfalto asciutto



volevo sapere, al di là di ciò che è stato e ormai è passato, cosa ne pensaste voi di questi 4 punti o magari ce ne possono essere altri

Tutte inoppugnabili
in particolare la "tesi 3" : prima del toy avevo un mercedes classe e in cui questo comportamento era particolarmente palese, in officina mi spiegarono che aveva due "pompe vuoto" e che in caso di "pigiata decisa" si aprivano entrambe. Difatti anche la corsa del pedale si accorciava se l'affondamento sul pedale era rapido. Sul toy ho notato che preferisce un'azione decisa sul freno, se si procede gradualmente il pedale tende a diventare "gommoso".
L'elettronica (ABS etc) aiuta in maniera statistica, certamente in una situazione come la tua un bloccaggio delle ruote avrebbe ridotto la lunghezza di arresto...............è andata come è andata, alla fine quello che conta è il mix sicurezza attiva/passiva e, visto che sei qui a scrivere, il complesso ha lavorato bene :wink: .
Sono certo da quello che scrivi e dalla competenza che hai, che l'elemento che ha lavorato meglio è stato proprio il conducente!
 
Aggiungo un elemento su cui ragionare: le gomme.

Avevi ancora il treno originale?
 
Un mio collega con la "fibra di carbonio" è andato a finire in ospedale!
Stava "pedalando" (in bici) in maniera spedita, sulle strade del Gargano e gli si è rotta la forcella.
Preferisco l'acciaio e l'alluminio della mia Bianchi.

Stiamo andando ot?
...ma anche il titanio :wink_smil ...nessun ot, quì siamo "4 amici al bar" :smile:
 
grazie Gigetto e Masa

grazie davvero siete persone di cuore, come tutti gli altri che mi hanno espresso solidarietà

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Volevo tornare al discorso incidente per quanto riguarda la dinamica e gli accertamenti che per conto mio ho fatto

Avevo la distanza di sicurezza, lo testimonia mia moglie, una distanza ridotta dal traffico intensissimo quella maledetta mattina, ma non impossibile da fermare.

Quello che non mi va ancora giù è stata la FRENATA, ve l'ho scritto subito e più ci ripenso più mi interrogo.

è vero che quello davanti si è schiantato su quello davanti ancora ma quando ha toccato i freni io ho avuto molti metri per frenare.

La macchina ha frenato, ha rallentato, ma non si è fermata

abbiamo quindi avuto il tempo, io e mia moglie, di veder avvicinare la sagoma della S-Max davanti in modo veloce, troppo veloce per l'intensità con cui frenavo ed ecco che mi son dato, in ordine sparso, previa raccolta di informazioni, un po' di spiegazioni

1. Tesi di mio padre: quando l'ho mandato a farmi il terzo tagliando il capo-officina, a 'mo di battuta, gli disse: "Ma Suo figlio frena ? Le pastiglie dei freni sembrano nuove quando generalmente a 45.000 noi le cambiamo". Mio padre gli spiegò che ho una guida molto progressiva, adattata ai flussi di traffico ed alle strade, dacché regolo la velocità in base a semafori, code, traffico, usando molto il freno motore. E' vero. E' così. Questo però NON E' SEMPRE UN BENE per i freni. Le pastiglie infatti, meno si usano e meno sono efficaci nelle frenate d'emergenza. Quella mattina, partendo molto presto e con la bambina addormentata, ricordo di non aver quasi toccato i freni per evitarle sobbalzi. A non usare i freni si forma, sul primo strato delle pastiglie una patina leggera, dovuta alla polvere della strada, che tende a depositarsi sulla superficie e che viene eliminata con frenate decise. Un po' come fanno i piloti di F1 nel giro di ricognizione. Può essere stato che nella condizione di emergenza del sinistro io abbia sì frenato ma le pastiglie avessero ancora quella patina leggera che ha impedito loro di dare il mordente necessario ad inchiodare l'auto

2. Tesi di mio padre n. 2: Ogni marca sviluppa, come peculiarità specifica, determinate potenzialità. Chi determinati motori, chi punta sul Cx o sulla scocca, chi sulla tenuta di strada, chi su determinate peculiarità (la Volvo sulla sicurezza attiva), chi su determinati aspetti. Mi raccontava che storicamente l'Alfa era, negli anni 70-80 all'avanguardia del sistema frenante, al punto da aver per prima sviluppato - prima dell'avvento dei freni a disco di serie - i freni a 2 tamburi per ruota. Prima auto al mondo. La ricerca è poi proseguita e l'impianto frenante è stato un fiore all'occhiello. Così anche per altre marche. Toyota, a parte singoli modelli in listino, negli anni ha concentrato le ricerche e gli investimenti in altri settori, puntando molto sui motori e l'ibrido, non avendo una gamma di auto sportive tali da giustificare nell'investimento d'elite sull'impianto frenante. Ha freni 'nella norma' anche se, per esempio sulla sua Prius di cui conserva i vecchi Quattroruote, nella lista dei difetti c'è scritto "frenata lunga". Eureka. Può essere che la Rav abbia avuto freni assolutamente nella norma, efficienti al punto giusto MA NON eccezionali e l'eccezione, ahimè, è proprio quella mi sarebbe servita in quel caso

3. Tesi del capofficina Toyota in cui il rottame è stato ricoverato: mi ha chiesto se io abbia piantato la frenata con movimento della gamba 'a pompa', come avessi dato un calcio al freno oppure facendo pressione ed amplificando la pressione a mano a mano che vedevo avvicinarsi l'ostacolo.
La seconda gli ho risposto: entrando in galleria ho rallentato fino ai 110-100, anche meno, proprio per il passaggio luce buio e per il traffico, toccando il freno e tenendo il piede in corrispondenza. Male dice lui. Perché i sistemi elettronici frenanti moderni leggono in modo diverso i comportamenti dei guidatori. Se avessi dato un colpo secco sul freno per poi pigiare il pedale, la centralina dell'ABS e del freno avrebbe letto "emergenza" e intensificato la pressione delle pinze. Con una frenata progressiva come ho fatto io quel giorno la centralina ha letto una situazione diversa, più ordinaria, di rallentamento, non di arresto immediato ed eccezionale. Ecco perché l'auto è stata pigra nel frenare

4. Tesi del capofficina Toyota 2: all'interno della galleria il fondo era umido-bagnato. Lo so perché ci sono rimasto due ore dopo e continuavo a chiedere, un po' intontito per la situazione, all'Agente della polizia stradale intervenuto "ma a Lei non sembra liscio questo asfalto?". Il capofficina mi dice che può ben essere che sia intervenuto subito istantaneamente l'ABS che, leggendo il rischio di blocco degli pneumatici, non ha dato l'inchiodata ma ha permesso il rotolamento progressivo e prolungato, cosa che magari non sarebbe accaduta fuori dalla galleria su asfalto asciutto



volevo sapere, al di là di ciò che è stato e ormai è passato, cosa ne pensaste voi di questi 4 punti o magari ce ne possono essere altri
Può anche essere la 1,2 e 3 insieme...la 4 è una stupidata e mi meraviglia sia stata detta da un capofficina: sul bagnato l' ABS riduce gli spazi di frenata.
 
Le gomme erano le originali ma anche in toyota mi han confermato avessero molto battistrada
Certo non erano nuove
 
Pure qui, sulle tesi della frenata devo purtroppo dire la mia:

chi è malato di macchinite, chi dell'auto ne fa come noi, un oggetto amico e di culto (qualsiasi essa sia) succede che la utilizza spesso come un oggetto da proteggere e da non sovraccaricare, nelle sue funzioni e nella sua funzionalità.

Mi spiego meglio;
la mattina la si riscalda un pochino, non si carica il motore a freddo, non la si carica di bagagli e pesi inutili, non la si stressa; sappiamo come curarala, cosa fare per lei, le diamo attenzioni.

La macchina è, anzi diventa, un prolungamento del nostro corpo umano, sente freddo se noi abbbiamo freddo, sente caldo se noi abbiamo caldo.
Se siamo nervosi, è nervosa lei, siamo felici... è felice anche lei.

NESSUNO LO SA, MA LEI CON NOI COMUNICA; ANCHE SOLO TRAMITE IL PENSIERO, LEI CI RACCONTA COME SI SENTE, SE E' STANCA; SE GIRA BENE, SE SE LA SENTE..SE VUOLE RIPOSARSI, E CI SALUTA QUANDO CI RIVEDIAMO , LA MATTINA DI OGNI GIORNO E QUANDO CI LASCIAMO, LA SERA DI OGNI GIORNO.
LEI CI ASPETTA, FEDELE E AMICA.

NESSUNO LO SA, MA ABBIAMO PENSATO A DARLE ANCHE UN NOME, SPESSO CONFUSO SE DECLINATO AL MASCHILE OPPURE AL FEMMINILE, PERCHE' FARSI PORTARE DA UNA DONNA NON CI PIACE, MA LA MACCHINA oppure L'AUTOMOBILE, E' TUTTO AL FEMMINILE..PURTROPPO!

Pensi a nomi come la Pantera, a Gilda, a la Piccola...ma non ti viene MAI in mente, di chiamarla Giorgio o Matteo!

DI LEI SAPPIAMO TUTTO, DAL CATALOGO CONSERVATO; AL LIBRETTO DI USO E MANUTENZIONE LETTO E RILETTO AL WEB; ALLE RIVISTE!

Ed allora succede, perchè succede anche a me, che NOI freniamo con quella calma e con quel rispetto che gli si deve.

Senza ferirla, con calma e progressione, con attenzione estrema a non farla inchiodare se no è come se dessimo un'accettata ai dischi, alle gomme.

E questo (strano) modo di fare, prende il sopravvento fino a quando il nostro cervello è diventato um estremo sensore della frenata. Inizia per noi una deviazione mentale e comportamentale verso questo gesto della frenata, chje ci taglia secondi o frazioni di secondo, atti a essere pronti.
Quando frenniamo, spesso pensiamo più alle conseguenze sull'auto che al pericolo.

Il nostro riguardo verso questo amorevole oggetto, ci rende a volte insicuri perchè la frenata è uno schock alla normalità dell'auto, del viaggio, di tutto.

Una frenata significa che non si era previsto qualcosa prima, quindi è una correzione di una valutazione (precedentemente) errata a meno che non ci sia un ostacolo immediato (cane, oggetto caduto da un camion, ecc) che abbia invaso la nostra carreggiata.

Lo dico, perchè chi come NOI è malato di macchinite, allunga la fenata e non inchioda mai...senza rendersene più conto.

Perchè è così, perchè frenare dolcemente è segno di rispetto verso questa nostra compagna di acciaio, gomme e vetri.
Quando poi si vuole frenare alla fine della frittata, è troppo tardi.
I millisceondi sono vitali in una frenata.

Proprio ieri, arrivavo ad un incrocio con immissione progressiva e frenavo -come al solito- col piedino di fata!
Un Daily mi stava per stirare..ed allora ho inchiodato.:blink:...ahimè alla fine e im malomodo, visto che una gomma ha beccato la ghiaia.
E' stato per me un gesto forte, come uno schiaffo...ho inchiodato..la macchina azzzz...ma quindi stava soffrendo, ho messo in subbuglio l'acciaio del pianale e i tiranti, i semiassi, il motore... e i vari accoppiamenti...come se l'auto si fosse deformata a causa della frenata decisa!

Lo so, sembra che io dica stronzate, ma il cervello è strano, soprattutto per chi come NOI, è malato...malato di auto, di motori, di passione e poi visto che viviamo pure qui ore di racconti sule auto, vuol dire che è così; è un labirinto di ragionamenti a volte insensati, ma passionali.

La passione, ha portato molta gente al camposanto e pure in galera, quindi non escludiamo mai che la passione ci possa fare anche del male. :wacko:

Allora GINO cerca risposte, tecniche, analisi, ragionamenti...ma...ma ma la quinta è questa ? (ed è quella che balena ora nel cervello di tutti? ....questo non lo so.)

Non ci sono colpe, ma solo opportunità GINO, statti tranquillo...oggi nella scala delle valutazioni, se non fosse successo nulla di importante e se si fosse rotto solo lo specchietto retrovisore, stavamo a parlare di questo.

Poi, per esperienza ti dico, che nella vita - a fatti compiuti- meno analisi si fanno è meglio è , se no cominciano le guerre campali dei vari brain-storming delle persone e si va dal padre tecnico al suocero giudice!

POI devi anche pensare che eventi come quello accaduto a te, ha fatto fior di coinvolti, insomma siamo pieni di tamponamenti a catena, quindi sono circostanze difficili da gestire.

Io?
Sono solo quello che ammette queste cose, e che stuzzica gli angoli dei cervelli!

Un vostro amico quindi! :smile:

ALLA FINE, IO HO IRONIZZATO SU UNA VALUTAZIONE PURAMENTE TECNICA DANDO UN ALTRO PUNTO DI VISTA, (COMPORTAMENTALE) LUNGI DA ME DALL' EMETTERE VALUTAZIONI E GIUDIZI.

Più che di tecnici, abbiamo bisogno di psichiatri!
SCHERZO RAGAZZI...opinioni pirotecniche oggi... al vostro servizio...e mi darete pure ragione!
Perchè ho ragione, avevate dubbi?
 
Ultima modifica:
E per dirla tutta...vogliamo parlare pure di come cambiamo noi le marce?
Di come gestiamo quella leva (cloche), con quelle nostre mani delicate, come se avessimo gli ingranaggi del cambio sotto la pelle, con la dolcezza che solo NOI sappiamo applicare, e che nessun nostro amico, collega o moglie sa adottare?
Di come passiamo da una marcia all'altra avvertendo i giri, il miglior sincronismo, il momento giusto, il momento indolore.

Che gente strana che siamo, siamo il prolungamento in carne e ossa di un oggetto "meraviglioso" che è l'auto!
 
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