Rettifiche : forse non tutti sanno che...

BigToyota

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In qualche post in pieno OT, parlando del più e del meno soprattutto con Joe, abbiamo discusso sulla bontà o meno dei lavori di rettifica.

Per rettifica si intendono quelli comunemente fatti da operatori artigiani che hanno attrezzature di lavorazione meccanica e che il mondo riconsoce appunto come rettificatori.

Dopo giorni di post "allegri" ogni tanto è saggio anche discutere di cose tecniche, e tra noi chi sa potrà dire la sua.

PARLIAMO DELLA LAVORAZIONE DEL BASAMENTO MOTORE:
(poi se la cosa ci piace parlaimo anche di alberi motore, di altro, di tanto)

IL basamaento è quella parte del motore che è considerato da molti, il cuore dello stesso.
Cuore perchè è il centro, io invece lo reputo lo scheletro perchè sostiene tutti gli elementi del motore, dalla testa ciilndri, all'albero motore, al sottobasamento, alle bielle, agli stantuffi, agli organi d'ausilio, alla distribuzione, al volano.
Tutto "gravita e gira" intorno al basamento.

Però è anche riduttivo pensare a questo blocco di lega (ghisa o alluminio) come ad un "monolite" a cui tutti si agganciano.
Uso termini semplici e di cui sono culturalmente in possesso...non sto dando nessun esame.

La parte critica della lavorazione del basamento sostanzialmente si divide in due rami tecnici:
1) la lavorazione delle canne cilindro (ove scorrono stantuffi e bielle)
2) la lavorazione dei fori olio e acqua, i vari fori passaggio fluidi per capirsi e i fori intercanna ove presenti.

La lavorazione del basamento, quelle delle canne cilindro, è solitamente eseguita mediante asportazione di truciolo fino al diametro nominale meno la tolleranza di finitura.

La "crosta" di finitura deve tener presente di questi fattori ingegneristici :
1) dilatazine termica del motore durante il funzionamento in esercizio;
2) rilascio plastico dopo levigatura
3) distorsione dopo serraggio delle componenti ad alta coppia di chiusura (viti testa, viti sottobasamento, rotazione alb.mot, viti gruppo distribuzione)

Mi spiego meglio;
Un basamento che è posizionato sotto una macchina levigatrice (e prima in quelle d'asportazione del truciolo) se è lasciato libero o poco serrato, genererà errori dimensionali tali da non ripetere la quota nominale di esercizio.

Quando su un basamento viene chiusa una testa cilindri, le viti deformeranno il basamento, anche il sottobasamento crea tensioni elastiche deformando il basamento.
Durante la lavorazione del basamento, bisogna quindi prevedere lo stato di deformazione (post serraggio) per fare in modo che al rilascio del super-bloccaggio, il basamento ritorni allo stato di quote libere.

Significa per ragionamento contrario che il basamento verrà ingegneristicamente deformato ripetendo la condizione di bloccaggio testa e sottobasamento, da un'apposito sistema di blocco-posizione-compressione calibrata e controllata mediante apposti strumenti.

Quindi i bloccaggi delle macchine dedicate ad un tipo di motore, hanno al loro interno un gruppo tecnico che simula la distorsione del basamento quando questo è legato col resto delle componenti.

Migliore lavorazione significa migliore affidabilità e in questo casi -delle canne- consumi olio ridotti o assenti.

Conoscete rettifiche che hanno questi parametri e per tutti i motori?

Per non fare terrorismo medaitico vi dico che parlimo di sottomultipli di micron ma anche di multipli!

Poi parliamo della lavorazione delle canne...!:wacko: DEI CILINDRI!
 
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LA LAVORAZIONE DELLE CANNE CILINDRO:

Generalmente alla fine della lavorazione, avviene un processo di levigatura delle canne.
La levigatura è una superfinitura, quindi si effettua mediante utensili abrasivi.
In commercio esistono gli abrasivi tradizionali e quelli a diamante.
E' una pura scelta ingegneristica delle case una o l'altra soluzione.

Non è dato di sapere a tutti cosa utilizza Toyota, piuttosto che Volkswagen o Ford o Kia o Citroen o Mercedes o Peugeot o chiunque faccia motori.

Ma parliamo di cosa "và fatto" all'interno di un cilindro.

Una delle caratteristiche principali che una canna deve avere, è quella di essere una sorta di parete avente una rugosità prescritta ed un reticolo a rombi, pure questo determinato ingegneristicamente.

Faccio esempi popolare;
Qualcuno di voi avrà mai visto dei locali con pavimenti (mattonelle di ceramiche) disposte a rombi?
Cioè la famosa posa in opera del pavimento detta "in diagonale"?
Direi di si!

Bene, se siamo (con la fantasia) sul pavimento in diagonale, questo sarà al microscopio, la sezione di una parte del cilindro.
Il reticolo che gli abrasivi devono effettuare, dalla vista dall'alto della canna, dovranno avere una specie di impronta "in diagonale" (come le mattonelle all'entrata di un locale) perchè questo tipo di lavorazione serve a trattenere l'olio durante la corsa dello stantuffo.

Mi spiego meglio: le fuge tra una mattonella e l'altra e gli angoli dei rombi, generano la caratteristica tecnica di lubrificazione e di attrito delle fasce stantuffo sulla parete del cilindro.

Provate a pensare di buttare un secchio di acqua su un pavimento in diagonale e poi con una spatola tipo tergi-vetro, a passarla per raccogliere l'acqua.
Le fughe, tratterrano acqua al passaggio della spatola e la rugosità del pavimento se è questo ruvido (tipo cotto) o liscio (tipo grès o marmo) opporrà la resistenza fisica dovuta al tipo di superficie.

Se mi sono spiegato bene, allora proviamo a vedere il reticolo della canna dall'alto...e le creste di lavorazione del mandrino..quello citato in apertura, quello a listelli di abrasivo.

Se i rombi sono molto stretti (le fughe delle mattonelle con angoli chiusi e piccole di spessore) l'olio non verrà trattenuto e scenderà giù perchè il famoso rombo non può trattenerle per il prossimo ciclo o peggio ancora ad ogni ripartenza del motore.
Le fasce scorrono su piani lavorati secchi...perchè l'olio sarebbe sceso giù, per effetto di quote e angoli chiusi.

Se invece le quote restano aperte, quindi parliamo di rombi effettuati al contrario del primo caso, (dilatati aperti) la fascia al passare sulla parete, trova troppo olio giacente e lo brucia, portandolo su oppure lo butta in coppa, ma non permane quanto basta, nel reticolo ingeneristico.
E' un problema!

Alla fine se sono riuscito a spiegarmi bene, va da sè che è intuitivo che la lavorazione della canna è uno dei punti tecnici più critici del motore.

HA delle prescrizioni ben precise!


Procediamo a piccole dosi...come pillole....:blink: :biggrin2:
 
Significa che, la rugosità e le prescrizioni di un motore benzina, sono diverse da quello di un diesel, in base ai cavalli, ai giri, alla potenza, alle dimensioni ...a tutto.

Ogni motore avrà una sua CARATTERISTICA progettuale non sempre (mai) comparabile con altri motori.

Questo vincolo però cosa ci fa capire; che il motore Toyota 2000 TD avrà un reticolo diverso dal motore 1800 TSI della Volkswagen piuttosto che dal motore di GINO, :wink_smil il Peugeot "collaborato" con la Mitsubishi.

Ogni casa motorsitica, quindi deve per forza avere degli utensili diversi, parlo di quelli di levigatura e macchine diverse per effettuare il piano della canna (leggi reticolo) secondo lo standard.

La lavorazione della canna viene effettuata da mandrini che si spostano su e giù (come trivelle dei pozzi petroliferi, ma con una corsa minore) e mediante un sistema di espansione delle pietre e dei listelli abrasivi.

Un sistema pneumatico controlla la quota raggiunta e un sistema metrologico on-line o in process, controlla la rugosità raggiunta.

Un sistema a telecamere per comparazione controlla che il reticolo sia perfetto (la famosa posa in opera del pavimento in diagonale) confronatndolo col reticolo base o master.

Rettifiche e quanto ho detto...;
Ma quanti tipi di mandrini hanno?
Con che pietre?
Come misurano le battute di espansione e di corsa?
Come misurano il reticolo?
 
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Big, per completare i tuoi interessanti post, considerato che i “nostri” Diesel (non sono informato sulle unità a benzina) hanno cilindri in lega leggera con trattamento (riporto superficiale) in metallo duro (tipo Nikasil o cromatura) cosa cambia nella lavorazione? :blink:
 
Big, per completare i tuoi interessanti post, considerato che i “nostri” Diesel (non sono informato sulle unità a benzina) hanno cilindri in lega leggera con trattamento (riporto superficiale) in metallo duro (tipo Nikasil o cromatura) cosa cambia nella lavorazione? :blink:

Guarda non ho neppure io, la conoscenza della tecnologia dei motori TOYOTA, però mi vorrei avventurare sui rivestimenti delle leghe.
Tutti i rivestimenti "speciali" sono lavorazioni di superfinitura che in fondo non mutano le condizioni DIMENSIONALI di un elemento, ma solo quelle fisiche-chimiche!
Quello in voga adesso è il DLC (diamond like carbon)
Parliamo ad esempio di durezza e rugosità (antiattrito), resistenza agli agenti atmosferici (ossidazione) :

DLC:(estrapolato da internet)
ll DLC è un rivestimento innovativo a base Carbonio con ampio spettro di applicazione e permette di fronteggiare problemi legati all’abrasione, allo scorrimento e all’aggressione chimica.
La bassa temperatura di deposizione, la durezza ed il basso coefficiente di attrito lo rendono di estremo interesse. I rivestimenti DLC si applicano su particolari finiti mantenendo lo stato di finitura superficiale.
Il DLC viene depositato mediante tecnologia PA-CVD (Plasma Assisted-Chemical Vapor Deposition) che permette di mantenere bassa la temperatura di deposito e allo stesso tempo di garantire un’ottima adesione.
L’elevata durezza nasce dalla simultanea presenza di Carbonio ibridizzato sp2 (grafite) ed sp3 (diamante).
Benefici


  • Alta Durezza (resistenza all’abrasione e all’usura).
  • Basso coefficiente di attrito (scorrevolezza ed antiaderenza).
  • Ottimo per contatti in assenza di lubrificante.
  • Ottima inerzia chimica (resistenza alla corrosione e all’aggressione chimica di acidi, basi e sali).
  • Compattezza (impermeabile ai gas, esempio all’Idrogeno).
  • Isolante elettrico.
  • Biocompatibile.
Settori di applicazione


  • Automotive e Racing (ingranaggi, bilanceri, valvole, sistemi di distribuzione carburante).
  • Medicale (protesi, viti per implantologia, ISO 10993).
  • Alimentare (approvato FDA).
  • Tessile.
  • Aerospaziale.
  • Militare.
  • Pompe e compressori.
  • Utensili (punte e frese per la lavorazione di Al).
  • Stampi e matrici.
Substrati


  • Acciai, leghe ferrose in genere.
  • Alluminio e sue leghe.
  • Titanio e sue leghe.
  • Rame e sue leghe (Bronzo, Cu-Be).
  • Carburi di Tungsteno.

Ecco il link: http://www.sts-group.it/rivestimenti-antiattrito-dlc.html


Rientriamo col ragionamento::wacko:..come avrai letto, l'applicazione va fatta su particolari finiti.

Dunque il grado di lavorazione, anzi il pacchetto dimensionale raggiunto, le quote, le tolleranze, sono già "intelligenti" nel contenere questo strato di nano-micron di materiali deputati al rivestimento, (tipo il grafitaggio degli stantuffi, ad esempio) ma non è che se tu vai a cromare un pezzo di legno, questo assume le caratteristiche di un acciaio o la lavorabilità o la deformazione di una lega!
Sempre legno resta...cromato ma legno (paradosso per rendere l'idea)!

Ergo presumo che le canne a cui ti riferisci, prima dell'intervento del nikasil, sono giù a quota ed un rivestimento è inerte dal punto di vista dimensionale se non mutando al massimo il campo di tolleranza ammesso nel "range" della rugosità prescritta.
Se una rugosità della canna va da 0,002 a 0,006 (ipotesi) la lavori a quota base a 0,006 ad esempio e arrivi a 0,003 col nakisil.
Insomma conta la lavorazione di base!
A volte le escursioni termiche (dilatazioni dei metalli) ti buttano fuori le quote, più che un trattamento di copertura speciale.

Come dire dimagrisco e mi ingrasso se mi lavo o no...dando allo strato di "grasso superficiale, non adiposo, della pelle" o al sudore, o allo sporco di una giornata...tutto il peso del fisico!
 
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Ho trovato nel Web qualcosa sulla cromatura e nichelatura (nikasil)

Circa il reticolo "trattieni olio" che hai descritto sopra, sembra che venga eseguito anche con la cromatura (viene chiamato T-SHAPE:

NRTeam - Cromatura cilindro

http://www.gilera-bi4.it/download/art_tec/MS48_10_nikasil.pdf

Belli questi allegati, meglio quello della Gilera.
In effetti questo articolo cita meglio e con linguaggio tecnico più o meno quello che dicevo io.
Io sono un tecnico da bar, non me ne volete!


Ma più andiamo avanti e più diventa come una cipolla :

LA CIPOLLA più la tagli, più vai a fondo e più ti viene da piangere!
:cray: pensando alle rettifiche!

Il mondo del lavoro è fatto spesso da grandi offerte e di grandi venditori di miracoli.
L'after market ammette e compra un po' tutto...è mercato.
Oli che aggiustano la compressione, fluidi che ricostruiscono scheggiature e vuoti dei metalli...ecc,ecc.

Il costruttore di motori, ammette poche "devianze" oltre il classico modo di lavorare, di leghe e metalli.

Per dire che molta chimica in una fabbrica di motori non ci và d'accordo, si ragiona a livello di truciolo e assemblaggio ma tutto fatto con estrema precisione.

Se poi un fornitore, per essere il più competitivo, ti da un prodotto innovativo, mbè allora il discorso cambia.
Siamo già ad un livello di tecnica motori che si fanno centinaia di migliaia di km; spesso quando si tocca qualcosa si va a fare più danno che bene!

Però, la tecnica di cui parliamo oggi, di sicuro sarà lo standard nei prossimi anni, senza dubbio.

I rivestimenti, mirano all'attrito ed all'ossifdazione, anche nel motore e servono a far defluire meglio l'olio, perchè questo non produca "attrito parassita", perchè..perchè..perchè.

Ma la durezza Vickers o Brinell che sia, testa lo strato superficiale di un elemento, ma conta però, quello strutturale.
Se consideriamo lo stantuffo come un elemento fluttuante su pareti "dure" (quelle rivestite) e sospesi nella pellicola di olio che scorre sul rivestimento...mbè allora può funzionare.

Ma gli stantuffi sono soggetti colpi e contraccolpi irregolari, scomposizione di forze anomale, senso e verso di spinta...un bel casino!

I motori che ho visto io, tanti e diversi, non hanno nulla di rivestito.
Sono dei "classici lavorati"!
IL DLC di cui sopra al momento è applicato solo su alcuni motori a benzina.
 
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rettifiche

ciao a tutti ...
ottimo argomento affrontato, che da due mesi mi incombe....senza aver trovato una soluzione
ho una cuore daihatsu del 2007 che consuma parecchio olio, circa un litro in 2000 km; per qualche anno ho rabboccato ma ora mi ero deciso ad affrontare il problema: il mio meccanico dice che si tratta dei gommini delle valvole che lasciano passare olio.
inizia a smontare la testata e si accorge che il mio motore e' diverso dalle altre: e "1KR" anziche "1kr fe" come generalmente hanno cuore, aygo, 107 ecc
non si trova la guarnizione della testata che, mi dice, deve essere serie smeriglio per compensare la rettifica della testata stessa che andrà a far fare.
morale: motore aperto e macchina ferma da due mesi.
leggendo i post precedenti mi domando: esistono comunque officine in grado di ripristinare un motore alle condizioni di uscita dalla fabbrica , considerando che si rettificano micron di mm ?
oppure rettificare un motore è un utopia?
saluti
 
ciao a tutti ...
ottimo argomento affrontato, che da due mesi mi incombe....senza aver trovato una soluzione
ho una cuore daihatsu del 2007 che consuma parecchio olio, circa un litro in 2000 km; per qualche anno ho rabboccato ma ora mi ero deciso ad affrontare il problema: il mio meccanico dice che si tratta dei gommini delle valvole che lasciano passare olio.
inizia a smontare la testata e si accorge che il mio motore e' diverso dalle altre: e "1KR" anziche "1kr fe" come generalmente hanno cuore, aygo, 107 ecc
non si trova la guarnizione della testata che, mi dice, deve essere serie smeriglio per compensare la rettifica della testata stessa che andrà a far fare.
morale: motore aperto e macchina ferma da due mesi.
leggendo i post precedenti mi domando: esistono comunque officine in grado di ripristinare un motore alle condizioni di uscita dalla fabbrica , considerando che si rettificano micron di mm ?
oppure rettificare un motore è un utopia?
saluti

Io non sono la persona giusta che può risponderti.

Una volta con la sigla del motore, con i numeri di origine di una vettura, si provvedeva prima a trovare i ricambi e poi a metterci le mani.
Nel senso più nobile del confronto, è come affidarsi ad un medico per un trapianto e poi scoprire che il medico o l'ospedale, non ha gli organi necessari.
Confronto infelice e poco ortodosso, ma è proprio nell'esagerazione che vorrei spiegarmi, di cosa si potrebbe fare.
E se non trovate più i ricambi, che fine farà questa macchina?
 
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