Faceva fatica a partire

ronca 220

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Causa lavori in garage il mio Rav 4 del 2009 100000 Km ha dovuto dormire fuori e in questi giorni del Pinguino (della Merla) a meno 4° faceva un po fatica a partire ,con un tester ho controllato le Candelette (operazione semplicissima) e ho riscontrato che una era interrotta,così senza saper ne leggere ne scrivere ne ho acquistato 4 della NGK a 65 € su ebay.
Questa mattina in 20 minuti le ho sostituite con quelle nuove,alla prima prova d'accensione è partita al primo colpo.
Effettivamente provando sotto corrente, con una batteria ,la seconda da sx era interrotta e non diventava incandescente.
Minima spesa ,massima resa.
 
Perfetto!
hai già provato di nuovo una ripartenza con -4° C?
Ottimo prezzo e ottimo lavoro, quando ci si avventura a smontare candelette è sempre una incognita!
Perchè sono dure da togliere...a volte (alluminio docet).
Capita spesso che non vengono via o che addirittura si spezzino all'interno della sede filettata.
 
Mi è capitato con quelle sulla ML Mercedes che volevano cambiate subito appena si accendeva la spia, perchè non funzionando ,si formava una (crosta) che le bloccava ,non nel filetto ,ma dentro la testata e si doveva aprirla con notevole spesa.la ML era una mangiatrice di candelette, in 100000 Km ne ho sostituito 15 (avendo 5 cilindri e io le cambio sempre tutte anche se di rotta era solo una)

Perciò mi sono fatto un'esperienza svitandole con tanta calma e svitol,per fortuna quelle del Rav sono venute via con facilità senza problemi in più sono comodissime. :wink_smil
 
Mi è capitato con quelle sulla ML Mercedes che volevano cambiate subito appena si accendeva la spia, perchè non funzionando ,si formava una (crosta) che le bloccava ,non nel filetto ,ma dentro la testata e si doveva aprirla con notevole spesa.la ML era una mangiatrice di candelette, in 100000 Km ne ho sostituito 15 (avendo 5 cilindri e io le cambio sempre tutte anche se di rotta era solo una)

Perciò mi sono fatto un'esperienza svitandole con tanta calma e svitol,per fortuna quelle del Rav sono venute via con facilità senza problemi in più sono comodissime. :wink_smil
Pensa te, quando scrivevo pensavo proprio alle candelette (irremovibili) delle Mercedes :biggrin2:
 
Beh .... anche le Golf degli anni 80 .....
le dovevi svitare a motore caldo altrimenti c'era da piangere ....
e quante ustioni alle mani :wacko:
 
candelette

Salve, le candelette devono essere svitate sempre a caldo per consentire di staccarle dal mantello di incrostazioni carboniose in testata che potrebbe rompere la punta. Più è calda più facilmente si staccano le incrostazioni e la candeletta esce integra. Poi si può aspettare per cambiarle per evitare le ustioni.
Sul Rav4 2.2 d-cat le candelette continuano ad essere alimentate dopo l'accensione per 120 secondi o fino ai 70 gradi del raffreddamento. In tal modo si riduce notevolmente il particolato emesso nella fase di riscaldamento delle camere di scoppio.
Sarebbe dunque utile sostituirle ogni 50000 km soprattutto in vetture che fanno tragitti brevi. Quando la candeletta funziona bene il dpnf si intasa meno e rigenera più raramente.
La posizione così comoda consente di smontarle anche intorno ai 25000 per pulire la punta con un solvente. Le coppie di serraggio sono 12,3 nm per la candeletta e 2.2 nm per il dado.
Attenzione se si serra troppo la candeletta si rompe, se si serra poco la candeletta si incrosta sulla battuta e si blocca nella testata, stesso discorso per il dado: se si serra poco si rischia un falso contatto, se troppo rompe l'elettrodo interno; esistono cacciaviti dinamometrici che consentono di serrare il giusto anche il dado.
Nello smontaggio candeletta la coppia di rottura è 35nm, quindi smontate con chiave a cricchetto da 1/4, lunga al massimo 15 cm, senza forzare troppo (la coppia applicata dipende dalla forza applicata e dalla lunghezza della leva), oppure con apposito strumento dinamometrico per candelette che sblocca a 19nm (costoso).
 
candelette e chiave dinamometrica

Le candelette devono, e sottolineo devono, essere serrate con la chiave dinamometrica, non tutte le officine sono dotate di una dinamometrica a basso carico...anche se dovrebbero!!!
Consiglio una dinamometrica da 1/4 tipo proxxon microclick 30 (strumento di lusso ma con precisione tedesca), oppure altra chiave più economica ma con tolleranze di taratura non oltre il 4%.
Procedere così: si sblocca la sicura della chiave e si regola la coppia di serraggio opportuna avvitando il manipolo della chiave, quindi si blocca nuovamente la sicura. Si prova la chiave dinamometrica su un bullone 10mm della carrozzeria per verificare il funzionamento del sistema di sblocco della chiave dinamometrica; il suono è assimilabile ad un netto clack quando si raggiunge la coppia impostata. La prima volta che usate una chiave provate con valori di 3-5nm per capire la sensazione ed il rumore dello sblocco senza fare danni.
Solo quando si è sicuri che lo sblocco funzioni si possono serrare le candelette, un errore potrebbe costare carissimo.
Attenzione dopo lo sblocco alla coppia impostata la chiave dinamometrica continua comunque ad applicare la coppia di serraggio che gli viene applicata dall'operatore; quindi appena sentite il clack interrompete la forza che applicate alla chiave.
Sembra una cosa stupida da capire, ma si vede anche qualche professionista che non ha capito bene come funziona una chiave dinamometrica e continua a fare forza sulla chiave anche dopo lo scatto.
Se non avete mai usato una dinamometrica documentatevi prima su internet e fate una prova con un bullone della carrozzeria, cimentatevi sulle candelette solo dopo aver capito bene come funziona la vostra chiave.
Gli esperti propongono due cicli di serraggio successivi: uno a circa due terzi della coppia opportuna ed un successivo al valore di coppia necessario.
La procedura di serragio ogni volta deve essere ripetuta tre o quattro volte fino alla coppia impostata (clack della chiave) per consentire eventuali micro aggiustamenti tra le parti.
Dopo l'uso scaricate completamente la dinamometrica (altrimenti si stara) e conservatela in luogo asciutto.
Per il serraggio del dado degli elettrodi sulla striscia di conduzione della corrente serve un cacciavite dinamometrico con cui applicare 2.2nm.
La sensazione di serrare un dado delle candelette con 2,2nm è quella di avvicinarsi molto al limite ipotizzabile di rottura dell'elettrodo. Ovviamente chi ha progettato le candelette sa che il motore vibra e che una coppia di serraggio troppo bassa potrebbe far svitare il dado.
Se vi sembra troppo difficile, la prima volta non esitate a farvi aiutare da un esperto, imparata la procedura cambierete le vostre candelette senza alcun problema e senza combinare guai.
Una candeletta rotta è sempre il risultato di un lavoro fatto con disattenzione:"che sarà, in fondo sono come le candele del motore a benzina, solo un poco più piccole".
Lancerei una gara: vediamo se qualche officina della rete Toy è in grado di tirare fuori il cacciavite dinamometrico per i 2,2nm; sicuramente vi risponderanno che la loro dinamometrica è la mano del meccanico.
Allora caro amico meccanico, risponderei, quando sarai tu vecchietto e ti dovranno montare una bella protesi d'anca o di ginocchio per continuare a camminare, invece delle apposite chiavi dinamometriche da sala operatoria, che costano almeno dieci volte quelle di un'officina, usiamo la mano dell'ortopedico... magari quando la sera prima ha litigato con la moglie e sta inca...to nero.
 
BRAVO RICCARDO...standing ovation.
:clapping:
La chiave dinamometrica è il successo basilare della meccanica.
Troppo dimenticata... e da molti -ahimè- pure ignorata.

Ci sarebbe da discutere per settimane sulla bontà e sull'uso di queste chiavi.
 
Spronato da questa discussione e dai 109.000 km del mio Rav, la settimana scorsa ho cambiato le 4 candelette originali: Tre si sono allentate e svitate benissimo, la quarta, quella più vicina alla batteria, era incastrata nei residui carboniosi, sia per sbloccarla, ma sopratutto per svitarla e poi addirittura per estrarla dall'alloggiamento...

Non era la prima volta che cambiavo candelette e simili, quindi con motore caldo ma sopratutto con molta pazienza, una spruzzatina di WD... e come consigliato un paio di gocce di olio motore, svita e riavvita un paio di giri per volta, dopo una mezz'oretta sono riuscito ad estrarla integra e a riinserire la nuova con lo stesso procedimento, ho persino indugiato con una calamita telescopica per estrarre dall'alloggiamento i residui carboniosi ( secchi) che rimanevano attaccati.

Ora, non so se é "placebo" ma da subito ho notato che il Rav adesso ha un erogazione più fluida e lineare ai bassi regimi e quando affondo :rm_shifty, malgrado le vecchie candelette non fossero interrotte, controllandole però "solo con il tester".
Oggi pomeriggio devo farci un viaggio e controllerò meglio.

Quello che non riesco bene ha capire e come facevano ad esserci tutti quei residui carboniosi nell'alloggiamento della candeletta incriminata :104230044
Se avete già effettuato l'operazione, avrete notato che puntando una pila si vede molto bene che nella sede per la candeletta c'é giusto lo spazio per quest'ultima...
Forse 50.000 km fa, che le feci controllare dal meccanico, convinto che le testasse con lo strumento apposito e non "alla vecchia maniera" mettendole ha contatto diretto con la batteria, quando l'ha rimontata non l'ha stretta correttamente ed i residui di scoppio si sono poi infiltrati nella sede?

Tenendo conto che tutte le punte delle vecchie candelette non erano particolarmente incrostate, giusto un pò di fuliggine che veniva via strofinandole fra le dita, quindi probabilmente in camera di scoppio "non dovrebbero esserci chissà quali grandi incrostazioni ( sgratt-sgrat) anche se l'additivio Archoil se fossi riuscito a reperirlo in Italia lo avrei già messo...

Ora ho un dubbio, lascio sporco l'alloggiamento o smonto la candeletta e provo a pulirlo per bene, lucido come sono gli altri tre ?
 
Spronato da questa discussione e dai 109.000 km del mio Rav, la settimana scorsa ho cambiato le 4 candelette originali: Tre si sono allentate e svitate benissimo, la quarta, quella più vicina alla batteria, era incastrata nei residui carboniosi, sia per sbloccarla, ma sopratutto per svitarla e poi addirittura per estrarla dall'alloggiamento...

Non era la prima volta che cambiavo candelette e simili, quindi con motore caldo ma sopratutto con molta pazienza, una spruzzatina di WD... e come consigliato un paio di gocce di olio motore, svita e riavvita un paio di giri per volta, dopo una mezz'oretta sono riuscito ad estrarla integra e a riinserire la nuova con lo stesso procedimento, ho persino indugiato con una calamita telescopica per estrarre dall'alloggiamento i residui carboniosi ( secchi) che rimanevano attaccati.

Ora, non so se é "placebo" ma da subito ho notato che il Rav adesso ha un erogazione più fluida e lineare ai bassi regimi e quando affondo :rm_shifty, malgrado le vecchie candelette non fossero interrotte, controllandole però "solo con il tester".
Oggi pomeriggio devo farci un viaggio e controllerò meglio.

Quello che non riesco bene ha capire e come facevano ad esserci tutti quei residui carboniosi nell'alloggiamento della candeletta incriminata :104230044
Se avete già effettuato l'operazione, avrete notato che puntando una pila si vede molto bene che nella sede per la candeletta c'é giusto lo spazio per quest'ultima...
Forse 50.000 km fa, che le feci controllare dal meccanico, convinto che le testasse con lo strumento apposito e non "alla vecchia maniera" mettendole ha contatto diretto con la batteria, quando l'ha rimontata non l'ha stretta correttamente ed i residui di scoppio si sono poi infiltrati nella sede?

Tenendo conto che tutte le punte delle vecchie candelette non erano particolarmente incrostate, giusto un pò di fuliggine che veniva via strofinandole fra le dita, quindi probabilmente in camera di scoppio "non dovrebbero esserci chissà quali grandi incrostazioni ( sgratt-sgrat) anche se l'additivio Archoil se fossi riuscito a reperirlo in Italia lo avrei già messo...

Ora ho un dubbio, lascio sporco l'alloggiamento o smonto la candeletta e provo a pulirlo per bene, lucido come sono gli altri tre ?
Sai una cosa però, la candeletta ha una funzione (e funziona) solo per l'avviamento. Durante la marcia è ininfluente la sua attività; anzi non c'è attività.
Penso ad un effetto placebo (Vanna Marchi model :smile:) perchè una volta messo in moto, la candeletta torna a dormire fino al prossimo freddo.
D'estate, a volte, neanche intervengono perchè il sensore della centralina legge e comunica la temperatura ambiente e credo che sotto i 5°C non si accendono nemmeno.
O cose del genere a seconda dell'auto/motore e scelte di mappatura della casa.
L'importante è essere felici.
Il gioco vale la candel(etta)!
 
Torno ora da un viaggio di un centinaio di km per stradine di montagna e dopo aver parcheggiato in garage, apro il cofano, stacco il copri motore e guardando la candeletta mi accorgo che l'imbocco é bagnato di olio...:fear2:

Metto in moto e mi accorgo che sfiata e subito mi viene in mente quando anni fa il mio vecchio diceva di non fidarmi ciecamente solo della chiave dinamometrica sopratutto quando i bulloni o le sedi sono già stati stressati, oltre che quando i filetti sono sporchi, come nel mio caso...

Comunque a sto punto non so se é perché sfiatava :sick: o se perché per effettuare la sostituzione, avendo staccato la batteria per un paio di ore dopo un paio di anni, forse il "reset" ha giovato, o se il mio Rav era felice per la giornata primaverile o magari per ringraziarmi per le attenzioni ricevute o perché da qualche parte avevo letto che su questo motore in alcune situazioni di guida, per mantenere le emissioni il più basso possibile si attivavano anche solo temporaneamente le candelette, ma tant'é, ora sono sicuro, dopo la sostituzione ha ritrovato un pochettino di brio e regolarità di erogazione perduti strada facendo...:biggrin2:
 
candelette e pulizia iniettori

La sede delle candelette è filettata, ma il punto di battuta dove si realizza la tenuta meccanica è subito dietro la punta della candeletta.
Se la sede presenta residui carboniosi sarebbe utile pulire sia la filettatura che il punto di battuta dai residui carboniosi con apposita spazzolina.
Il serraggio con la chiave dinamometrica ha senso solo a superfici perfettamente pulite, se si serrano anche i residui carboniosi, questi poi si staccano e la candeletta sfiata.
La candeletta denso del 2ad fhv rimane accesa per 120 secondi dopo l'avviamento o fino al raggingimento dei 70 gradi della temperatura dell'acqua di raffreddamento. Ovviamente dopo i 120 secondi la temperatura della punta della candeletta scende molto lentamente, prolungando l'effetto per alcuni minuti.
La finalità di questa postaccensione della candeletta è favorire una rapida combustione a motore freddo, evitando che gli iniettori si incrostino di residui carboniosi durante la fase di riscaldamento.
Se la candeletta funziona male si crea una sorta di zona d'ombra di residui carboniosi tra la punta della candeletta e l'ugello dell'iniettore. Una candeletta nuova spesso riesce a favorire la rimozione di questi residui carboniosi consentendo una corretta polverizzazione del gasolio.

Se volete dare una bella pulita a gli iniettori potete usare il programma di test attivo motore di techstream "fuel leak test". Servirebbe in officina per ricercare anche minime perdite di gasolio dalle tubature gasolio ad alta pressione e dal rail.
Da eseguire rigorosamente a motore ben caldo, il test porta la pressione del rail al massimo possibile ed il motore a circa 2000 giri. Ovviamente i tempi di iniezione sono molto brevi, ma la pressione elevatissima rimuove qualsiasi residuo dall'ugello dell'iniettore.
Per avere un'idea dell'effetto potete segnare i valori di feedback di ciascun iniettore prima e dopo il test. noterete che il valore di feedback si riduce avvicinandosi molto al valore zero.
Consiglierei di eseguire la procedura non tropo spesso, pechè in quelle condizioni la pompa ad alta pressione del gasolio è sottoposta ad uno stress meccanico non indifferente.
Preferisco farlo solo dopo aver quasi finito un pieno di gasolio premium additivato con 200cc di olio 2 tempi marino, così la pompa dovrebbe essere un poco più lubrificata e soffrire meno lo stress meccanico di questa procedura cruenta.
 
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